- 23 Ottobre 2020
- Posted by: segreteria@zannoni.it
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La rete italiana dei carburanti, grazie al contributo di attori dinamici e votati all’innovazione come gli operatori indipendenti, ha già avviato un vasto processo di riconversione verso la mobilità low carbon, iniziando ad integrare l’offerta con fuels alternativi.
In un contesto caratterizzato dal sempre maggior disimpegno delle “major”, sono proprio gli imprenditori privati indipendenti, ad essersi ritagliati un ruolo determinante, facendo da traino all’intero comparto nella delicata fase di transizione energetica.
I numeri parlano chiaro: ad oggi in Italia si contano 4.300 punti vendita di GPL in esercizio (con incidenza degli indipendenti pari al 60%), 1.400 punti vendita di metano (con incidenza degli indipendenti pari al 80%), 80 punti vendita di GNL in esercizio e altri di prossima apertura (con un’incidenza degli indipendenti pari al 90%).
Occorre prendere consapevolezza del fatto che in questo processo saranno le risorse private ad avere un ruolo determinante, non certo quelle pubbliche.
Lo stesso Recovery Fund destinerà ben poco alla ristrutturazione della rete distributiva. È quindi evidente che la riconversione industriale sarà il frutto degli investimenti degli attori privati, che pertanto vanno incoraggiati con tutti i mezzi.