- 20 Dicembre 2019
- Posted by: segreteria@zannoni.it
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“Il metano fossile è un carburante meno inquinante rispetto a benzina e gasolio“.
A scriverlo non è la lobby del gas ma il Kyoto Club, organizzazione vicina a Legambiente, nella sintesi di uno studio sul biometano realizzato per Gruppo Cap e Città Metropolitana di Milano, presentato martedì scorso (v. Staffetta 06/12).
Una posizione diametralmente opposta rispetto a quella avanzata lo stesso giorno dal responsabile mobilità di Legambiente Andrea Poggio, in un articolo durissimo contro la mobilità a gas (v. Staffetta 06/12).
All’interno dello studio vengono riportati ampi stralci di un articolo di Sergio Ferraris, giornalista scientifico e direttore di Qualenergia, testata di Legambiente e Kyoto Club che vale la pena riportare.
L’articolo sottolinea la “bassa penetrazione dell’utilizzo di veicoli a metano nonostante siano in molti a ritenere che il gas naturale (metano) sarà per i prossimi 15-20 anni il protagonista della produzione elettrica, in attesa che le rinnovabili facciano la loro penetrazione in profondità nello scenario energetico Italiano”.
Eppure, prosegue il passo citato, “per il sistema Italia è una grande opportunità. Prima di tutto la rete esiste, è pronta e persino quella domestica, con tecnologie consolidate, è utilizzabile per rifornire le auto. Abbiamo, infatti, una rete del gas naturale tra le più sviluppate al mondo che è lunga 35mila chilometri, ragione per cui non c’è nessun impedimento allo sviluppo della rete aumentando i punti di distribuzione. Oggi siamo a circa 1000 dei quali nessuno in autostrada, mentre quelli benzina/diesel sono 14mila.
L’utilizzo del metano è possibile sia su auto nuove – che sono modelli a benzina modificati, molto simili a quelle odierni e che condividono quindi le linee di montaggio – sia su auto “vecchie”, euro zero comprese, cosa che renderebbe la transizione rapida consentendo anche notevoli risparmi alle famiglie. Sia sul fronte della spesa per l’adeguamento al nuovo carburante, sia sul costo per chilometro.
L’allungamento del ciclo di vita delle auto sarebbe un risparmio di risorse non da poco, mentre le emissioni calerebbero drasticamente visto che il gas naturale inquina il 75 % in meno di diesel e benzina, ed emette zero polveri sottili, con un abbattimento delle stesse del 70 % in ambito urbano – il 30 % sono dovute all’attrito degli pneumatici e dei freni, per cui di avrebbero anche con l’elettrico.
Sul fronte industriale pochi sanno, inoltre, che l’Italia è leader nel mondo per gli impianti necessari al funzionamento delle autovetture a gas naturale, sia come prima fornitura alle case automobilistiche, sia per il retrofit alle auto esistenti”.
Nulla da aggiungere, se non un invito a chiarirsi un po’ le idee.
Articolo pubblicato nella Staffetta nr. 229 del 09 Dicembre 2019