- 2 Ottobre 2019
- Posted by: segreteria@zannoni.it
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I benefici fiscali di cui gode la mobilità a gas naturale vanno mantenuti perché il metano auto porta vantaggi ambientali e perché consentiranno di cogliere le potenzialità di decarbonizzazione del biometano. Così Mariarosa Baroni, presidente di Ngv ltaly, risponde in una nota inviata alla Staffetta, all’intervista in cui il presidente dell’associazione della mobilità elettrica Motus-e, Dino Marcozzi, chiedeva di alzare le accise su gasolio e metano auto (v. Staffetta 20/09).
“Facciamo riferimento alle numerose pressioni che le associazioni legate alla mobilità elettrica stanno facendo per promuovere l’eliminazione dei benefici fiscali di cui gode la mobilità a gas naturale e che hanno portato l’Italia ad essere leader europeo nell’ambito della mobilità ecologica. Tali incentivi sono stati previsti e vanno a nostro avviso mantenuti in quanto, al di là delle illazioni, il gas naturale porta i seguenti vantaggi in termini ambientali:
• Marcata riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ai veicoli alimentati a combustibili tradizionali: Riportiamo ad esempio i risultati dei test WLTP della Seat Arona CNG (vedi nota n.1) che ha emissioni di CO2 fino al 18% inferiore rispetto alle versioni a combustibili tradizionali.
• Marcata riduzione delle emissioni di inquinanti locali: Riportiamo ad esempio i risultati dei test condotti dall’ente svizzero Empa (vedi nota n.2) secondo i quali vi è un abbattimento superiore al 75% dei principali inquinanti locali
• Grande potenziale di ulteriore riduzione delle emissioni di C02: Attraverso nuovi sviluppi tecnologici (vedi nota n.3) e l’introduzione del biometano in percentuali via via crescenti.
A proposito del biometano facciamo notare che già ad oggi è stata prenotata una capacità di immissione nell’autotrazione tale da rendere la componente rinnovabile superiore al 35% già dal 2022. Il potenziale di produzione italiano del biometano è tale che se questo venisse destinato totalmente all’autotrazione (come previsto dallo schema di incentivi statali attualmente in vigore) esso potrebbe coprire il 25% della domanda di combustibili veicolari al 2030 (vedi nota n.4). Inoltre il gas naturale per autotrazione, grazie alla spinta impressa dalla direttiva europea denominata “Dafi”, ha attirato ingenti investimenti di settore che verrebbero vanificati qualora fossero eliminati i benefici che sono ancora necessari al suo sviluppo nell’ottica della decarbonizzazione attraverso il biometano.
Evidentemente i nemici della mobilità a gas naturale comprendono bene le potenzialità del biometano e stanno cercando di bloccarne lo sviluppo. Reputiamo però che tale azione, pur essendo comprensibile dal punto di vista concorrenziale, non sia corretta ai fini di rendere realmente disponibili al paese tutte le alternative che possono favorire la decarbonizzazione dei trasporti.”
1 Fonte: Seat Italia
2 Empa – Swiss federai laboratory far materials and technology – Report N° 5211.01067/1
3 Si prenda per esempio il progetto GasOn sviluppato con fondi europei da un ampio consorzio di costruttori (www.GasOn.eu)
4 Fonte: Elaborazioni NGV su stime potenziali biometano del Consorzio Italiano Biogas
Riferimento articolo della Staffetta n. 176 del 25 Settembre 2019