- 20 Gennaio 2020
- Posted by: segreteria@zannoni.it
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Mentre in Campidoglio si sta discutendo su quanto ancora prolungare il blocco dei diesel, che dura da ormai tre giorni, a fronte di un’emergenza smog che dal canto suo sembra proprio non voler diminuire nella Capitale, L’Unione Petrolifera ha diffuso una nota tecnica di cinque pagine, corredata da grafici e tabelle, in cui si ribadisce che il problema dello smog non si combatte con il blocco dei diesel euro 5 ed euro 6.
“Con il blocco della auto diesel euro 5 ed euro 6 sono stati evitati solamente 30 chili di PM10 al giorno, rispetto ai circa 20.000 chili totali emessi giornalmente nel Comune di Roma nel periodo invernale, durante il quale il riscaldamento ha un ruolo predominante”, calcola l’UP.
Nel Comune di Roma il peso delle emissioni di PM10 delle auto diesel euro 5 e 6 su quelle totali è irrilevante – ribadisce l’UP – pari allo 0,15%.
“E’ necessario bloccare oltre 300 mila auto per un contributo alla qualità dell’aria quasi nullo o esistono misure immediate più efficaci?”, si chiede l’UP, “interventi anche modesti di pulizia e manutenzione delle strade cittadine darebbero risultati di gran lunga superiori”.
“Oltre al disagio – conclude l’UP – tali misure creano incertezza nei consumatori, bloccando di fatti il ricambio del parco euro che è uno degli strumenti principali in grado di dare un contributo positivo al miglioramento della qualità dell’aria nel medio termine”.
In allegato sul sito della Staffetta il rapporto dell’Unione Petrolifera, che contiene un’interessante tabella (fonte Ispra) sulle emissioni totali nel Comune di Roma, da cui risulta chiaramente che la principale causa dello smog nei mesi invernali è il riscaldamento civile.
Articolo pubblicato nella Staffetta n. 10 del 16 Gennaio 2020